Secondo me... troppo breve. Mi sembra giusto soffermarsi sui rapporti col padre, con la famiglia, sulla depressione, però a mio parere ( quindi non è una critica ) si è concentrato poco sugli ultimi anni e sulla musica, sul lavoro in studio con il gruppo e da solo, sulla preparazione dei concerti e dei tour. Dall' autobiografia di un musicista mi aspetto più racconti del genere, ed è per questo motivo che non ho gradito particolarmente nemmeno "Life" di Keith Richards. "Born To Run" è comunque piacevole da leggere e molto scorrevole, e un fan di Bruce non può lasciarlo sugli scaffali delle librerie. Quello che deve assolutamente, invece, lasciare ad impolverarsi, è "Bruce Springsteen & The E-Street Band - La storia fotografica" di Gillian G. Gaar. Scritto male, tradotto peggio, pieno di errori clamorosi.
_________________ gionninaintinain
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